Napoli, 18 marzo 2013 – Questa volta vengono fuori i nomi che non t’aspetti. A pronunciarli è Domenico Bidognetti, cugino di Francesco, per tutti Cicciotto ’e mezzanotte, non un nome di poco conto, bensì un padrino di quelli che nello scacchiere criminale della Campania hanno fatto. Al meno noto dei Bidognetti è bastato pronunciare quei due nomi per guadagnare la popolarità: Alessandra Mussolini e, soprattutto, Antonio Bassolino, con l’ex governatore che entra in gioco indirettamente. “Agli inizi degli anni ’90 – parole di Bidognetti – i Casalesi si rivolsero al clan Lago di Pianura per appoggiare alle elezioni la Mussolini e ciò per fare un dispetto al clan Moccia di Afragola che sosteneva Bassolino”. Il collaboratore ha parlato all’udienza del processo che vede coinvolto Nicola Cosentino, costituitosi venerdì scorso nel penitenziario di Secondigliano dopo la parola fine al suo status di parlamentare. Nell’udienza del processo in corso di svolgimento al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Bisognetti fa un preciso riferimento alle elezioni comunali di Napoli svoltesi al primo turno il 21 novembre ‘93 (nella foto, Bassolino e la Mussolini in un momento di quella campagna elettorale) e per il ballottaggio il successivo 5 dicembre. Tornata che segnò l’inizio dell’era Bassolino. Tutto da verificare il racconto, ma un dato è da sottolineare, quantomeno da consegnare alle statistiche: è la prima volta sia Bassolino e la Mussolini vengono tirati in ballo dalla camorra. Anzi, c’è di più. C’è un dato che a quei tempi accumunava i due – come ha sottolineato l’ex governatore Bassolino in una nota – ovvero che entrambe le candidature erano contro il sistema criminalità organizzata.
(giuseppe porzio)
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL